Ologramma

OLOGRAMMA

 

Maria Gabriella Mariani è una pianista e compositrice napoletana pluripremiata, i cui lavori sono stati presentati sui principali media italiani.

Alla passione della musica affianca quella per la letteratura, anzi, le due cose per lei si fondono in un’unica espressione artistica, tanto che modula la scrittura come un brano musicale, con temi e motivi che si rincorrono, si presentano, affiorano e riaffiorano.

Così succede anche in “Ologramma”, dove l’autrice ricorre al potere terapeutico della scrittura per venire a capo di un suo problema, un male misterioso e mai nominato che forse si potrebbe identificare con il mal di vivere variamente declinato. Di ansia, panico, depressione, abulia, indifferenza, soffrono in misura maggiore o minore tutti i personaggi.

Per risolvere il problema, Mariani si inventa un protagonista col suo stesso male, che a sua volta ne crea un altro analogo, fino a generare una molteplicità, un intreccio di voci e, è il caso di dirlo, note ricorrenti o sovrapposte

L’uomo (la donna) di fronte al problema della morte e del nulla, l’artista condannato a nutrire l’ispirazione col suo dolore (“the blood jet is poetry/there’s no stopping it”, diceva Sylvia Plath) il sublime e il quotidiano, gli angeli caduti e gli umani, e l’amore, ovviamente l’amore, sono tra i temi del libro. Che, pur scritto con intelligenza, profondità, proprietà di linguaggio (il che non è scontato) rimane vago e forse volutamente inafferrabile, come fuori fuoco.

L’interessante esperimento di trasporre la musica in scrittura riesce solo in parte, perché infine la scrittura non è musica, e un romanzo, per poter andare avanti e risultare coinvolgente, ha bisogno di trama, azione, ha bisogno di incarnarsi in luoghi, situazioni, personaggi ben definiti.

Bisogna, insomma, sporcarsi le mani.

La narrazione in realtà comincia a funzionare troppo tardi, dalla terza parte, dalla enigmatica storia di R. e K e del loro amore impossibile e ultraterreno, ed è comunque appesantita da un eccesso di considerazioni, riflessioni, teoria che, di nuovo, per quanto intelligenti, impacciano lo scorrere della storia. Peccato, poteva essere un esperimento interessante, peraltro già tentato con successo da Joyce, Eliot e altri, ma in questo caso non riesce  appieno.

 

Ologramma, Guida Editori, pp.144, € 14